Motivi Pedagogici - Circolo Scacchistico Senigalliese

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MOTIVAZIONI PEDAGOGICHE DEL GIOCO DEGLI SCACCHI

 
Con la legge n.1165/1971 istitutiva della scuola media unificata, nel triennio 1962/65, tra le materie delle libere attività nel doposcuola figurava la “Scacchi, dama, enigmistica ( ex graduatoria “I”). Ne consegue che gli scacchi sono una materia culturale che può entrare a pieno diritto nella scuola.

 
In realtà però, poche sono state le iniziative tendenti a introdurre di fatto la scacchiera sui banchi di scuola mentre, per restare solo nell’Europa Occidentale, l’Inghilterra dal 1972 al 1978 ha avuto una crescita tra i giovani da 1 a 23,2.

 
Non occorre riflettere a lungo per trovare motivazioni e giustificazioni pedagogiche valide. Già sarebbe sufficiente l’abitudine alla riflessione ed al ragionamento che questo gioco insegna, ma vengono anche sviluppate la logica e la capacità di risolvere con le proprie forze situazioni complesse e difficili abituando nello stesso tempo alla ponderazione, alla pazienza, al rispetto delle regole ed alla lealtà, ingredienti  indispensabili per la formazione del carattere.

 
Ma questo non è tutto, perché si è anche spinti a valutare con volontà ed intelligenza le conseguenze delle proprie azioni, a prevedere ed ipotizzare il futuro potenziando di conseguenza le capacità di astrazione e la memoria. E’ giocando che si capisce che tutti i pezzi sono necessari se si vuol raggiungere uno scopo comune, e che l’appoggio reciproco è determinante.
 
Detto questo non dovrebbe risultare difficile riconoscere a questo gioco, oltre che un grande valore culturale per la poderosa ginnastica mentale che esso richiede, anche un notevole valore ricreativo per il divertente ed appassionato impiego del tempo libero che consente.
 
Marco Moschini
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